
ARCHIVES RELOADED
LA DIGITALIZZAZIONE DI FONDI CULTURALI QUALE PERCORSO DI CREAZIONE,
RAPPRESENTAZIONE E DISSEMINAZIONE DI CONTENUTI
Progetto per il Bando TOCC PNRR del Ministero della Cultura
Nell’ottobre del 2022 la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha lanciato l’avviso pubblico TOCC (Transizione digitale degli Organismi Culturali e Creativi) – Azione A2, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto NGEU (Next Generation EU) attraverso i fondi destinati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore di micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, operanti nei settori culturali e creativi per favorire l’innovazione e la transizione digitale.
La Fondazione Salvemini ha risposto al bando, presentando nel febbraio del 2023 un progetto intitolato Archives Reloaded. La digitalizzazione di fondi culturali quale percorso di creazione, rappresentazione e disseminazione di contenuti.
Il progetto è stato elaborato da risorse interne della Fondazione in collaborazione con la società Metro-Polis srl, una start-up innovativa costituita come spin-off accademico dell’Università degli Studi di Torino, nata come attività di trasferimento tecnologico e valorizzazione di una consistente attività di ricerca accademica su temi relativi alla trasformazione digitale e sui metodi statistici ed economici a supporto alle decisioni strategiche. Esso ha trovato la collaborazione della Fondazione Polo del ‘900 di Torino, del Centro interdipartimentale di ricerca “Digital Scholarship for the Humanities (DISH) e della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”.
Nelle graduatorie pubblicate nel giugno del 2023 il progetto ha ricevuto un ottimo punteggio e l’assegnazione di un contributo di circa 71.372 euro. Le pratiche sono state perfezionate nell’autunno successivo e i lavori hanno preso avvio nelle prime settimane del 2024.
In sintesi, il progetto Archives Reloaded prevede:
- la digitalizzazione di oltre 50.000 pagine di periodici conservati in forma cartacea o microfilmata nelle raccolte della Fondazione
- l’applicazione dell’intelligenza artificiale alle copie digitali così ottenute al fine di migliorarne la fruibilità grazie a operazioni di indicizzazione e annotazione digitale dei testi (OCR)
- la creazione di un’interfaccia di ricerca particolarmente amichevole ed efficiente, in grado di facilitare la creazione di nuovi percorsi di lettura e di nuovi contenuti per la comunicazione del progetto e la valorizzazione dei fondi interessati
- la creazione di kit didattici destinati alle scuole medie e focalizzati sia sull’insegnamento delle materie storiche sia sull’alfabetizzazione digitale dei discenti Attività del 2024 I primi mesi del 2024 hanno visto l’avvio e la conclusione della prima fase del progetto, con la digitalizzazione di tutti i materiali selezionati e la produzione dei relativi file di immagine, di testo e di metadati.
Il lavoro è stato affidato alla Space S.p.A. di Prato, un’impresa di innovazione tecnologica e progettuale interamente dedicata alla valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale, che da oltre vent’anni opera nel settore e ha al suo attivo l’ideazione di soluzioni per musei e luoghi della cultura, archivi e biblioteche, città d’arte e distretti culturali territoriali.
Il cantiere di digitalizzazione è stato allestito nei locali a disposizione della Fondazione Salvemini per ridurre al minimo i rischi legati alla movimentazione delle raccolte storiche, riducendo nel contempo l’impatto del lavoro in termini di emissioni, il tutto in un’ottica di risparmio ed efficientamento. Sulle copie digitali così acquisite si innesterà ora il lavoro di Metro-Polis, che prevede:
- l’implementazione di un processo automatico di correzione dei testi, volto al miglioramento della loro qualità tramite l’identificazione e la correzione degli errori di acquisizione, spesso facilitati dallo stato usurato dei supporti materiali.
- un’attività sistematica di indicizzazione e annotazione dei documenti attraverso l’applicazione di tecniche di intelligenza artificiale. Le attuali metodologie di Natural Language Processing sono infatti in grado di compiere il riconoscimento delle entità citate nei testi (quali persone, organizzazioni e luoghi) e quindi, con la supervisione di un catalogatore che curi la creazione e l’aggiornamento di Dizionari contestualizzati storicamente, di alimentare in modo automatico gli indici. Un passo ulteriore sarà, sempre con la supervisione di un ricercatore storico, l’individuazione di temi e concetti ricorrenti, utili per raffinare ulteriormente la rappresentazione sintetica del patrimonio digitalizzato e la costruzione di percorsi narrativi.
L’insieme di queste attività prevede la creazione, presso la Fondazione, di un local cloud che ottimizzerà il flusso di lavoro e l’efficienza energetica dei processi.
Parallelamente, si svolgeranno le attività legate alla restituzione dei risultati del progetto e alla valorizzazione didattica di quanto prodotto, ovvero:
- la disseminazione selettiva di alcuni dei periodici digitalizzati su importanti piattaforme web (9centRo, Teca digitale della Biblioteca del Senato, Internet Archive)
- la creazione di un podcast in più episodi, da realizzare in collaborazione con la Index Review S.r.l. La scelta di questo tipo di prodotto, che ha registrato in anni recenti una crescita di interesse del pubblico, risponde all’obiettivo di raggiungere destinatari più numerosi e diversificati rispetto all’utenza specialistica già consolidata. La Index Review edita “L’Indice dei Libri del Mese”, uno dei più autorevoli e longevi mensili italiani di informazione culturale. Fondata nel 1984, la rivista si è aperta, negli ultimi anni, alla produzione di podcast in grado di unire la solidità di una lunga tradizione con la freschezza di un nuovo prodotto culturale, come dimostrato da alcuni lavori recentemente realizzati su commissione di Intesa San Paolo.
- la creazione di kit didattici indirizzati alle scuole secondarie di primo e di secondo grado. I kit saranno intesi a favorire la comprensione delle tematiche trattate dalla stampa periodica del Novecento, e della sua importanza come fonte storica, e nel contempo a rispondere alle necessità di cittadinanza digitale delineate sia dalla nuova Educazione Civica, sia dal quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti e dei formatori (e di conseguenza dei discenti) del 2018, il DigCompEdu. Questa parte del progetto è stata affidata a Giulia Manzella, dottoranda presso la Scuola di Dottorato in Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche dell’Università di Torino con un progetto di ricerca sulla didattica digitale della storia. La conclusione delle attività del progetto è prevista per la primavera del 2025.