Un mestiere per partire. Tradizione migratoria, lavoro e comunità in una vallata alpina

Si tratta di un ampio e documentato studio di storia sociale sul rapporto tra fenomeno
migratorio e tradizione di mestiere nell’Alta Valle biellese del Cervo, dalla metà
dell’Ottocento alla metà del Novecento. In particolare vi si visualizza l’importanza della
tradizione artigianale edile del luogo. Fortune reali e sperate, imprenditori e scalpellini,
figure esemplari e comportamenti collettivi, aspetti demografici e organizzazione della
società valligiana si dispiegano nel libro fornendo un quadro articolato di elementi non
solo economici, ma soprattutto culturali e relazionali, che nelle singole vicende di
emigrazione spingevano lontano dalla valle, determinavano i percorsi lavorativi, le
destinazioni, i rientri nelle comunità d’origine come gli allontanamenti definitivi. Alla
domanda su quale ruolo hanno svolto i mestieri artigiani nel determinare le modalità e gli
esiti della vicenda migratoria si è in genere risposto guardando, esclusivamente o quasi, ai
meccanismi di esclusione. In questo libro invece, l’attenzione si concentra sui fattori di
attrazione della migrazione: la vicenda della Valle Biellese del Cervo e dell’esodo di edili
che essa alimenta per secoli forniscono dati ed elementi che inducono alla rettifica di
alcune interpretazioni correnti.